1 luglio 2016. - In tale data la Congregazione delle Cause dei Santi ha emesso il Decreto di Validità della Causa di beatificazione del Servo di Dio Raffaele Gentile. Ora si passa alla costruzione della Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis
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giovedì 11 luglio 2013

15. TESTIMONE DI CRISTO, APOSTOLO TRA GLI UOMINI


di Teobaldo Guzzo
                            Catanzaro, Aula Sancti Petri, Primo Convegno "Tra memoria e profezia", 8 dicembre 2010



Per approfondire la personalità, davvero forte e svettante, del dottor Raffaele Gentile (1921-2004), per conoscere adeguatamente e far conoscere più diffusamente il suo fecondo servizio nel mondo della sanità, nella Catanzaro della seconda metà del secolo scorso, nonché per capire la sua fervida partecipazione alla vita sociale della città, non disgiunto dal suo impegno partitico e politico, e per comprendere meglio la sua adesione alla Parola del Vangelo, vissuta con piena convinzione e con zelo encomiabile nella Chiesa, nei movimenti ecclesiali e nelle aggregazioni laicali (Azione Cattolica, Fuci, Confraternite, Associazione Medici  Cattolici Italiani), si è costituito, a far data dal 19 luglio 2010,  un Comitato Scientifico Organizzatore Studi e Ricerche, la cui presidenza è stata affidata a Mons. Antonio Cantisani, Arcivescovo Emerito di Catanzaro-Squillace, il quale in Gentile ha trovato un collaboratore sincero, fedele, disinteressato.
Il percorso di studio e di ricerca per rivisitare il pensiero del dottor Raffaele Gentile, nell’integralità delle sue molteplici espressioni, abbraccia un arco temporale che dal 2010 si allunga fino al 2014, decennale del suo transito terreno.
L’itinerario di lavoro del Comitato Organizzatore si presenta abbastanza ambizioso, ma nient’affatto velleitario, e s’inquadra nella vigile tensione della Chiesa, nel caso specifico della Chiesa particolare di Catanzaro-Squillace, attenta ad offrire, alla comunità dei credenti, autentici testimoni di quella fede in Cristo, che si rende visibile  attraverso le opere e le azioni, compiute con sobrietà, in umiltà e in spirito di servizio, e nel contempo, impegnata ad irrobustire le esperienze del movimento cattolico catanzarese con figure davvero significative.
Le figlie di Gentile,Elisa e Maria, e la moglie Susy Liotta
Il dottore Raffaele Gentile è stato un grande testimone di Cristo, un vero apostolo tra gli uomini. E’ stato un uomo di fede e un uomo di cultura: la fede lo ha aiutato a costruire il suo progetto di vita; la cultura ha contribuito a sopportare il  peso della fatica quotidiana. Ha lasciato un ricco patrimonio di valori, con i quali nel corso del suo passaggio terreno ha nutrito il mondo degli affetti familiari, l’ambito della sofferenza umana, il campo del disagio sociale. Ed oggi, quella copiosa eredità di virtù, umane e cristiane insieme, non può andare dispersa. Accolta, dovrà, anzi deve, continuare ad alimentare la speranza di quanti si sentono impegnati nella frammentata società, che viviamo, a lavorare per la promozione del bene comune, che è il bene di tutti e che è molto di più del bene delle singoli parti.
Il lavoro di ricostruzione del suo pensiero e di ricognizione delle sue opere (non solo materiali) è affidato alla promozione di appositi convegni e alla pubblicazione dei relativi atti, che vanno ad aggiungersi, arricchendoli, ai due volumi già editi nel 2006 (Una vita per amore).
Il primo convegno dei cinque in programma, si svolge oggi, 18 dicembre, sotto il titolo “Raffaele Gentile, tra memoria e profezia”. Un convegno fondativo e propedeutico dei successivi. Sul filo conduttore del “Cristiano laico dentro la storia del nostro tempo” si innesteranno i prossimi tre convegni annuali monotematici, che del dottor Gentile approfondiranno, rispettivamente, l’Umanitas (l’uomo, lo sposo, il padre), la Salus (la professione medica), la Civitas (l’impegno sociale e politico), ed il conclusivo del 2014 con l’indicazione di nuove prospettive.
Gli Atti dei convegni confluiranno in specifiche pubblicazioni, che costituiranno altrettanti significativi tasselli della storia (umana, sociale e politica) di un laico, per davvero maturo nella fede in Cristo, qual è stato il dottor Raffaele Gentile. 

                                                                                  Prof. Teobaldo Guzzo
                                                                                                                       Moderatore

14. RAFFAELE GENTILE, L’UOMO DELLE VIRTÙ

Di Teobaldo Guzzo

Catanzaro, Aula Sancti Petri,  Secondo Convegno "Humanitas", 26 novembre 2011

Celebriamo quest’oggi il secondo convegno di studio sulla figura, sulla personalità e sull’azione operosa del dott. Raffaele Gentile, nella ricorrenza del 90° anniversario della nascita.

Sul filo conduttore del convenire quinquennale “Raffaele Gentile tra memoria e profezia”, il tema oggetto dell’odierna riflessione sarà l’Humanitas, ossia l’uomo nell’integralità delle espressioni umane, così come sono venute a dispiegarsi lungo i percorsi affettivi, professionali e lavorativi della sua vita terrena.

Leggendo gli scritti del dott. Raffaele Gentile e meditando sul suo pensiero -spirituale, culturale, socio-politico- (in “Una vita per amore”, vol. I, “Il Pensiero”) e ripercorrendo le testimonianze della sua famiglia, del clero, degli amici, degli estimatori (in “Una vita per amore”, Vol. II, “Testimonianze”) emergono, con grande evidenza, le virtù proprie del cristiano ed altre straordinarie virtù umane e sociali, che, nel corso del suo infaticabile impegno quotidiano, si sono via via perfezionate, nell’ascolto costante della Parola di Dio e con l’attenzione gioiosa al prossimo, che è stato sempre il suo fedele compagno di viaggio.

Virtù, dunque.

Primariamente, le “virtù teologali” della fede, della speranza e della carità, che lo hanno sorretto nell’incontro costante e incessante con il Signore Dio, e, con esse, le “virtù umane” della mitezza, dell’umiltà, della generosità e della pazienza, che lo hanno aiutato sempre a compiere buone azioni nel campo della sua professione di medico, e le “virtù sociali” della dedizione, della fiducia, della gratitudine, della sincerità, che lo hanno sostenuto nella costruzione dei legami relazionali e interpersonali: tutte le virtù, nessuna esclusa, hanno conformato quel suo modo di essere, di agire e di operare, con il quale ha contribuito così a rinnovare, culturalmente ed eticamente, la società del suo tempo.

E’ davvero difficile separare l’una virtù dalle altre, pur se ognuna, meritando qualche puntualizzazione specifica, confluisce in quella grande dimensione operativa, ch’è il ‘servizio’, finalizzato, sempre e comunque, al trionfo del bene comune.



 
* * *
Il dott. Raffaele Gentile ha sempre accolto immensamente la Parola del Signore, ha confidato incessantemente nella volontà del Padre, ha amato smisuratamente Dio sopra ogni cosa. E’ stato un uomo di preghiera, di speranza, di amore.


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Ancora. In famiglia, sul posto di lavoro, nella società civile, il dott. Raffaele Gentile è stato fondamentalmente un uomo mite, comprensibile, buono con tutti.


E’ stato:

- il “buon samaritano” nella Catanzaro del secondo dopoguerra, del secolo scorso, sollecito a rispondere ad ogni richiesta, pronto ad intervenire in ogni circostanza;

- un uomo umile, modesto, semplice, attento agli ultimi, ai poveri, agli orfani, agli emarginati;

- un uomo generoso, che ha vissuto la sua vita come dono, spendendo disinteressatamente il proprio tempo per gli altri. Per tutti ha avuto parole di conforto e di fiducia. Pur fugacemente incontrandolo (e ascoltandolo) trasmetteva, sin da subito, sprazzi di felicità e di letizia e si percepiva immediatamente il profumo di un credente pieno di fede e di un uomo ricco di amore fraterno,

- un uomo paziente: innanzitutto, paziente con sé stesso, riuscendo ad accettare con serenità le immancabili difficoltà della vita, senza mai lamentarsi o abbandonarsi a parole di dolore, e, quindi, paziente con gli altri, condividendone intensamente ansie, preoccupazioni, angosce.


* * *

E poi ha svolto, con encomiabile dedizione, la propria missione di medico e di operatore sociale, ha riposto, con sincerità, grande fiducia nel prossimo, non si è mai stancato di esprimere gratitudine al Signore della storia per i grandi doni ricevuti.


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Un ventaglio di virtù davvero ampio. Nel silenzio della sua vigile coscienza e nell’obbedienza orante al volere di Dio, le cristiane, umane e sociali virtù hanno fatto del Dott. Raffaele Gentile un uomo buono con tutti, un “uomo vero”, che ha dato tanto a tutti e che a tutti ha molto ancora da insegnare.

Teobaldo Guzzo

Giornalista e Dirigente Scolastico

lunedì 17 giugno 2013

6. RAFFAELE GENTILE: LA SALUS sulla scia di San Giuseppe Moscati



Terzo Convegno – Catanzaro, Palazzo Arcivescovile, Aula Sancti Petri, 24 novembre 2012

La famiglia Gentile con Mons. Cantisani e Milito e parte dei relatori

BLOG su Raffaele Gentile      CONVEGNI su Raffaele Gentile    BIOGRAFIA di Raffaele Gentile 

Racconta il signor Domenico Fabiano in "Una vita per amore II", pag. 200-201: 

"Era una sera di profondo inverno e su Catanzaro imperversava uno scrosciante e continuo temporale, e mi trovavo ad attraversare il Corso Mazzini a bordo della mia scassata Fiat Topolino, quando intravidi il Dott. Gentile che camminava speditamente sotto la pioggia. Mi fermai e lo feci salire in macchina e, naturalmente, gli domandai dove doveva andare. Mi rispose: “A visitare una vecchietta”. Lo accompagnai ed entrai con Lui in un tugurio illuminato da uno dei vecchi lumi a petrolio, dove scorsi una vecchietta magrissima  che, come descrive in una poesia il grande Totò, “campava ppe ffa dispiettu a morte”, a cui faceva compagnia una sua nipote. Dopo averla visitata, tirò fuori dalla Sua borsetta degli attrezzi, alcune medicine e spiegò alla nipote come e quando utilizzarle.  Subito dopo, prima di assicurare che sarebbe passato l'indomani, infilò la mano nella tasca ed estrasse delle monete che consegnò alla signorina  raccomandandole di comprare della carne ed altro per  alimentare la nonna. Io rimasi colpito da tale gesto e dentro di me pensai: “Chissà quanti di questi gesti e a quante altre persone avrà fatto lo stesso!”. Da ciò ritengo che si possano trarre le conclusioni di quale umanità ed altruismo è stata permeata la vita di questo indimenticabile, più che amico, fratello”.


1. La salus - RAFFAELE GENTILE – Riflessione di Mons. Francesco Milito
 2. La salus - RAFFAELE GENTILE – Riflessione del Dr. Federico Bonacci   Video su Gloria.tv

 3. La salus - RAFFAELE GENTILE – Riflessione di Mons. Giuseppe Silvestre   Video su Gloria.tv

4. La salus - RAFFAELE GENTILE – Riflessione del Dr. Mario Cortese 

Video su Gloria.tv

 5. La salus - RAFFAELE GENTILE – Riflessione del Dr. Antonio Nania   Video su Gloria.tv 

 6. La salus - RAFFAELE GENTILE – Riflessione del Dr. Franco Cimino   Video su Gloria.tv

7. La salus - RAFFAELE GENTILE – Riflessione di Mons. Antonio Cantisani Video su Gloria.tv


Breve profilo del Dr. Raffaele Gentile


La Chiesa di Catanzaro-Squillace dal 2004, anno della sua morte, ha posto una particolare attenzione alla figura esemplare del signor Raffaele Gentile, sposo e padre esemplare, medico, giornalista, politico, insegnante, scrittore, fondatore dell’Associazione dei medici Cattolici di Catanzaro e Presidente diocesano dell'Unione Uomini di azione cattolica. Per approfondire la sua esistenza esemplare, in vista della possibile apertura della causa di beatificazione, sono stati editi due volumi con titolo significativo: Una vita per amore – Dr. Raffaele Gentile - Vol. I Il pensiero, - Vol. II Le testimonianze. Dal 2010 opera un Comitato scientifico e organizzatore di Studi e Ricerche “Raffaele Gentile”, di cui è presidente l’Arcivescovo emerito Mons. Antonio Cantisani. Già sono stati svolti tre convegni: Tra memoria e profezia, Humanitas, Salus, cui seguirà Civitas.
Le ricerche e la fama di santità del dottore Gentile sono tali che presto potrebbe essere avviata la Causa di beatificazione.   
Nato a Gemona del Friuli il 28 novembre 1921, morto a Catanzaro il 18 dicembre 2004, il dottore Raffaele Gentile è stato un medico che nelle azioni e nelle opere è apparso come un profeta che ha servito Cristo nei poveri e nei derelitti: con grande disponibilità e con animo sensibile e caritatevole ha consolato e curato i malati. Girava per Catanzaro in maniera infaticabile con la sua auto, per assistere i suoi ammalati e offrire loro una speranza di guarigione. Di lui ha affermato l’attuale presidente dell’Associazione dei Medici cattolici, Dott. Federico Bonacci: “Il sentimento religioso non è stato da Raffaele Gentile vissuto in una dimensione intimistica, relegato nella sfera del privato, ma la Fede ha permeato la sua esistenza, non solo improntandone l’agire professionale, ma costituendo la linfa vitale dell’impegno sociale e politico”. Questo sentimento religioso si nutriva di Eucaristia, di devozione mariana, di Parola di Dio e di un senso vivo della Chiesa, segno sacramentale di Cristo per un mondo di verità e di giustizia. Il suo zelo di apostolo non è andato certamente a svantaggio del suo essere medico: ha ricoperto incarichi di vertice per circa 50 anni, in molteplici settori della sanità pubblica e del privato no profit (Ospedale, I.N.P.S., Croce Rossa Italiana, opera Pia In Charitate Christi), con impegno costante e profondità dottrinale, e ha ricevuto da più parti riconoscimenti, anche a livello nazionale. Nel secondo dopoguerra, in un’epoca in cui la sanità non era alla portata di tutti, Raffaele Gentile, vero angelo dei malati, svolgeva amorevolmente la sua professione medica nei popolosi quartieri del centro cittadino, pronto ad accorrere a ogni chiamata, a qualsiasi ora ed in qualunque circostanza, senza nulla pretendere in cambio, ricordando in questo il Santo medico Giuseppe Moscati, di cui era tanto devoto e a cui egli dedicò la sezione AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) di Catanzaro, da lui creata l'11 febbraio 1961 presso il Seminario Teologico "San Pio X" di Catanzaro e di cui fu primo Presidente sezionale fino la 1983.
Dal 1985 Presidente onorario. Quando gli altri si rifiutavano, quando il caso era difficile, quando il paziente non aveva possibilità di ricompensare il medico, egli prestava la sua opera e assistenza.
A nove anni dalla sua morte tanti catanzaresi di tutte le estrazioni sociali ancora lo ricordano con affetto e devozione come un professionista cristiano che ha vissuto la sua vocazione alla santità nell’umile e attento servizio agli umili, in famiglia come sposo fedele e padre affettuoso e nella Chiesa, da figlio devoto, mettendosi al suo servizio nelle diverse mansioni a lui assegnate.