VINCENZO
BERTOLONE
Per Grazia di
Dio e della
Sede
Apostolica
Arcivescovo Metropolita di
Catanzaro –
Squillace
Causa di beatificazione:
Servo di Dio RAFFAELE GENTILE
EDITTO
Il 18 dicembre 2004, al termine di un’esistenza vissuta a servizio dei
malati, moriva in concetto di santità a Catanzaro, all’età di 83 anni, il
Servo di Dio Raffaele Gentile. La Chiesa, la famiglia, la società civile
e, particolarmente, gli ultimi hanno apprezzato la ricchezza delle sue
virtù.
Era nato a Gemona del Friuli il 28 novembre 1921. Trasferitosi fin da
piccolo a Catanzaro, fu ospite con la sua famiglia dello zio Don Camillo
Gentile, parroco della parrocchia di Santa Maria di Mezzogiorno. Da lui e
dalla famiglia ricevette un’educazione ispirata al Vangelo e al rispetto
di ogni uomo, soprattutto dei sofferenti e dei derelitti. Tale formazione
ebbe un ulteriore approfondimento nei rapporti di profonda amicizia con il
Servo di Dio Antonio Lombardi. Laureatosi in medicina a Palermo, il
dottore Raffaele Gentile è stato un medico che ha servito Cristo in ogni
malato. Il suo spirito profondamente religioso si nutriva quotidianamente
di Eucaristia, di devozione mariana e di Parola di Dio. Aveva un senso
vivo della Chiesa, da lui servita in molteplici attività (Azione
Cattolica, Sinodo, consigli pastorali…). Ricoprì, con impegno costante e
profondità dottrinale, incarichi di vertice per circa 50 anni, in più settori della sanità
pubblica e del privato no profit (Ospedale, I.N.P.S., Croce Rossa
Italiana, Opera Pia
In Charitate Christi). Gli
sono stati tributati numerosi riconoscimenti, anche a livello
nazionale, per i suoi meriti. Nel
secondo dopoguerra, in un’epoca in cui la sanità non era alla portata di
tutti, Raffaele Gentile, vero angelo dei malati, svolse amorevolmente la
professione medica nei popolosi quartieri del centro cittadino, sempre
pronto ad accorrere a ogni chiamata, senza nulla pretendere in cambio,
ricordando in questo il Santo medico Giuseppe Moscati, di cui era devoto
al punto di dedicargli – non appena costituita - la sezione AMCI
(Associazione Medici Cattolici Italiani) di Catanzaro. Quando gli altri si
rifiutavano, quando il caso era difficile, quando il paziente non aveva
possibilità di ricompensare, a prestargli la sua opera era sempre il
dottore Gentile, di nome, di animo e di fatto. A nove anni dalla sua morte
tanti catanzaresi di tutte le estrazioni sociali lo ricordano con affetto
e devozione come un professionista cristiano che ha vissuto la sua
vocazione alla santità soprattutto nel costante e scrupoloso servizio ai
pazienti, e tra questi i più poveri, ponendosi come luminoso esempio di
fede, di speranza e di carità; in una parola, di lode a Dio.
Crescendo nel volgere degli
anni la sua fama di santità
ed avendo ricevuto formale richiesta di iniziare la Causa di
canonizzazione del Servo di Dio, nel portarne a conoscenza la Comunità
ecclesiale, invito tutti e singoli i fedeli a comunicare
direttamente o a far pervenire al Tribunale Diocesano dell’Arcidiocesi di
Catanzaro-Squillace (via dell’Arcivescovado, 13 -88100 Catanzaro) ogni
notizia che possa fornire elementi pertinenti alla Causa, favorevoli o
contrari alla fama di santità del dottore Gentile di v. m.
Dovendosi, inoltre, raccogliere tutti gli scritti a lui attribuiti,
ordino, col presente editto, a quanti ne fossero in possesso, di
rimettere con debita sollecitudine alla nostra Curia o alla Postulazione
della Causa qualsiasi scritto, il cui autore sia il dottor Gentile.
Ricordo che col nome di
scritti non s'intendono
soltanto le opere stampate, che peraltro sono già state raccolte, ma
qualsiasi scrittura privata del o sul servo di Dio. Chi desiderasse
conservarne gli originali, potrà presentarne copia (debitamente
autenticata).
Stabilisco, infine, che il presente editto sia pubblicato[1]
sulla Rivista Diocesana “Comunità Nuova”.
Catanzaro, dalla Nostra Sede Arcivescovile, 8 dicembre 2013
Vincenzo Bertolone
Arcivescovo metropolita
Don Giovanni Scarpino
Cancelliere arcivescovile
[1] Cfr. Sanctorum Mater art.43 §1
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