A venti anni iniziai l’attività
lavorativa presso la struttura della Cassa Mutua dei Coltivatori Diretti ed
ebbi così l’opportunità di conoscere la personalità del dott. Gentile nei suoi
modi e comportamenti. Apprezzai il suo modo di accogliere e la pronta
disponibilità verso l’utenza che si rivolgeva alla Mutua, fiduciosa di essere
curata nel modo migliore. Gli assistiti erano contadini e agricoltori
provenienti da campagne e paesi della provincia. In quegli anni si presentavano
in condizioni primordiali. Pochi acquedotti e fognature, illuminazione pubblica
lacunosa nelle zone rurali, igiene inadeguata, con scarsissimo alfabetismo (per
la strada esibivano incerti un foglietto con l’indirizzo della Struttura dove
dovevano recarsi).
Il dottore Gentile era particolarmente
attento allorché fiduciosi portavano i loro bambini per una diagnosi
tranquillizzante e l’indicazione delle medicine da assumere. Da lontano notavo
pazienza e dolcezza e accoglieva senza burbanza infondendo fiducia, serenità,
sicurezza. Forse gli ammalati scorgevano per la prima volta un medico in camice
bianco che incuteva soggezione che spariva gradualmente per le parole semplici
che Gentile usava per spiegare la diagnosi, il tipo, le qualità ed efficacia
delle medicine così confortando ed assicurando.
Per la verità Egli appariva ai
malati ed anche a noi stessi non un direttore sanitario ma un amico, un
confidente anche se il suo sorriso era lieve e la parola sommessa. La sua
scrivania era colma di carte ed anche i suoi cassetti da cui traeva scatole e
scatoline e flaconi ed altro che con mano discreta dava a chi appariva
bisognoso. Non era un burocrate della salute, ma una persona affidabile e
aperta come il vicino di casa. Talvolta gli proponevano problemi estranei alla
salute ma anche a queste confidenze cercava di rasserenare.
San Giuseppe Moscati |
Persona di riferimento per lui era
Giuseppe Moscati attingendo alle sue virtù e soprattutto alla generosità nel
dare ai dolenti serenità e fiducia. In qualche modo era anche medico
dell’anima. Lo stesso stile di vita professionale manifestava con il personale
tanto da ridurre le distanze e il nostro non era un “ufficio”, ma una comunità operosa
ed cooperante.
Il dott. Gentile aveva una grande
fede religiosa ed era praticante senza ostentazione di rango. Era un uomo vero,
parco, sobrio. Quando appariva assorto pregava. La sua dedizione era rivolta a
persone in difficoltà e questo comportamento era espressione di generosa
assistenza ed il suo modo di parlare con i malati ed il loro familiari era
caratterizzato da un linguaggio semplice e chiaro espresso sottovoce e con il
capo leggermente inclinato.
Stimolato dai colleghi e da persone
competenti una volta, in una circostanza particolare, con modestia mi confidò
che oltre l’Università e le corsie ospedaliere aveva imparato molto dal
servizio compiuto per molti anni nel pronto soccorso.
in una riunione politica |
Per lui i pazienti non erano
contadini o massaie, ma “persone” a cui tendere la mano. Tutto considerato,
ponendo in evidenza quanto ho visto e vissuto, ritengo alto e profondo
l’apostolato che si sprigionava dal suo essere e con sicurezza, consapevole
della inadeguatezza del mio dire, posso definirlo un cristiano autentico e
profondamente preso dai valori della religione. Esplicitava questa adesione
nella quotidianità ma con spirito eroico richiamando il messaggio evangelico.
Nietta Santoro Mulè
Socia Associazione Volontariato
A.V.U.L.S.S. Catanzaro
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