Iniziative
finalizzate a mantenere viva e ad approfondire la figura del Dr. Raffaele
Gentile (1921-2004) ritengo debbano avere come base di riferimento di partenza,
proprio Una vita per amore. Dr. Raffaele
Gentile (1921-2004). Vol. I, Il
pensiero e Vol. II, Testimonianze,
Edizioni La Rondine, Catanzaro 2006, in quanto presentano
la prima una raccolta di testi che, opportunamente raggruppati in due blocchi,
in sé omogenei e tra loro integrantisi a vicenda, offrono un quadro piuttosto
completo di elementi per accostare il personaggio. Nel Vol. I, infatti, sono
raccolti gli scritti di R. Gentile
(per ben 660 pp.), nel Vol. II quelli su
di lui (300 pp. circa) con una specifica che, rispettivamente, risulta più
evidente dai frontespizi: Il pensiero del
Dott. Raffaele Gentile sui molteplici segni dei tempi, Testimonianze per
ricordare il Dott. Raffaele Gentile nella verità e nella missionarietà,
come per dire: quanto ha scritto trova conferma in quanto ha fatto. La veridicità
sui due piani ne esce indiscussa, se è vero che versioni che convergono danno
garanzie di oggettività e di sicura attendibilità. Le Testimonianze si palesano, anzi, come valore aggiunto, poiché le firme appartengono al variegato mondo
della realtà catanzarese e sul piano “laico” e sul piano “religioso”, secondo
una distinzione cara a molti e di continuo sottolineata, quasi si trattasse di
prendere le dovute distanze dalle due sfere. Non tanto paradossalmente, nel
caso del Dr. Gentile poiché si incrociano a meraviglia confermando una realtà
spesso taciuta o (volutamente?) ignorata, o estranea: il “vero” cristiano è
sempre un “vero”cittadino perché concorre a costruire la città terrestre
guardando a quella “celeste”. Nel XVI Centenario de La Città di Dio di Sant’Agostino (410- 2010) e nel 150° dell’Unità
d’Italia, compiutasi, a dire di una corrente storiografica (non priva di
fondamento) senza e contro la Chiesa, un esempio concreto
che ne fornisca nuova prova arricchisce il dato. Ancora più evidente esso sarebbe
se si completassero le firme con le
distinte qualifiche di ciascuna: oggi
nomi noti a futura memoria di
quale verità, ricchezza, preziosità e fuori da cerchie di estimatori a circoli
chiusi.
Alla luce di
tali considerazioni, nella probabilità che né gli scritti di Gentile, né quelli su
di lui siano da considerarsi completi, e nella fondata convinzione che occorre
proseguire nella scoperta, nella conoscenza e nella diffusione della sua
figura, ricca di impegni e di opere lungo un’intera esistenza, si propone
all’attenzione una intelaiatura di approfondimenti che, lungi dall’esaurirsi in
tempi brevi potrebbero servire come traccia organica da sviluppare
gradualmente, ma in modo ogni volta completo su uno o più aspetti
interdipendenti fino ad un ritratto compiuto. Le condizioni preliminari ci sono
a partire dalle risorse umane, di affetti e di stima tuttora vivi, nonché da
quelle di studio per un materiale probabilmente (ma fino a quando, a notar
l’incuria in agguato?) recuperabile e consultabile. C’è, inoltre, un’altra
necessità: la sottrazione alla sola memorialistica familiare e locale – volani
indispensabili, ma non esclusivi – per inquadramenti e inserimenti in più ampi
circuiti culturali. La sensibilità di Storico della Chiesa in Calabria e del
Meridione d’Italia m’ispira la pista precisa: “Raffaele Gentile nel quadro del Movimento Cattolico in Calabria. Linee
di ricerca e piste di studio”. Vedrei, infatti, sintetizzato in questo
titolo l’orizzonte onnicomprensivo dell’impegno spirituale, sociale,
ecclesiale, professionale, laicale lungo l’arco della sua vicenda biografica
che abbraccia oltre due terzi del sec. XX con un affaccio sul XXI, in anni di
profonde trasformazioni a livello globale che ha posto alla vita cristiana
sfide inedite nel passato e sviluppato nella realtà italiana quadri complessi
ed interrogativi nuovi. In un auspicabile 6° volume, in continuità con i
precedenti che raccogliesse nuove testimonianze dei successivi 15 anni
(1996-2010) della Storia del Movimento Cattolico in Italia1, non v’è
dubbio che il Gentile vi troverebbe giusto posto proprio perché in presenza di
tutti quegli elementi che connotano nel cattolicesimo sociale italiano un
personaggio di rilievo2.
Lungi così dall’essere
riduttivo, la posizione troverebbe il suo inquadramento più completo ed
esaustivo. Anzi è proprio tutto il variegato mondo che ruota intorno alla
storiografia del e sul Movimento Cattolico che offre una
sicura griglia per un’esplorazione ordinata del Nostro.
Per
questo, muovendo dalle note biografiche del Vol. I (pp. 9-17), che fan da
gancio ai suoi scritti, già raggruppati in temi (pp.19-681), le linee di
ricerca per avere fonti di prima mano e, in tal modo, di venire a conoscenza di
dati più ricchi, potrebbero e dovrebbero svilupparsi in uno scavo attraverso diversi
Archivi e Biblioteche. Ne presento l’elenco che forma come una rete.
1. Archivi di Enti
istituzionali in Catanzaro
Si
tratta di ambienti presso i quali R. Gentile ha prestato la sua opera, anche se
al presente, a causa delle diverse riforme che si sono succedute, l’esistenza e
la connotazione di alcuni di tali Enti presentano, in più casi, denominazioni
diverse.
-
Archivio Ospedale Civile (1945-1960)
-
Archivio Cassa Mutua Provinciale dei Coltivatori
Diretti (1955-1984)
-
Archivio INPS (1955-1973)
-
Archivio Scuola Superiore di Servizio Sociale
(1956–57/1960–61): ONARMO
-
Archivio Scuola Superiore di Servizio Sociale (1974–1986):
Amministrazione Provinciale
-
Archivio Opera Pia “In Charitate Christi” (1946-1986)
-
Ente Nazionale per la Protezione Morale
del Fanciullo (1967–68/1974–75)
-
Archivi Circoli Didattici corrispondenti delle Scuole
dell’obbligo
-
Archivio Croce Rossa Italiana Provinciale (1963-78 e
1976-1988)
-
Archivio OMNI Comitato Cittadino (1963)
- Archivio
Provveditorato Scolastico (1963?- …).
Come
può notarsi, le varie attività si sono di solito tutte intersecate tra di loro e
nessuna di esse (eccetto per l’OMNI) è stata svolta per periodi brevi, mentre
in alcune – come per l’“In Charitate Christi” – si è sviluppata senza soluzione
di continuità per tutta la durata dell’esercizio della professione medica
(1946-1992) e tutte hanno interessato servizi civili pubblici.
In particolare
Verbali e Relazioni, inerenti allo svolgimento delle varie presenze e mansioni,
potrebbero contenere spunti, alla pari, pur se su un piano diverso, delle tesi
dirette come relatore nei Corsi di cui è stato docente. I ricercatori
andrebbero, in questi campi specialistici, individuati in soggetti addentro al
campo sanitario-medico perché i più idonei e attrezzati a valutare l’opera di
Gentile nell’ambito di riferimenti più vasti e necessari, (legislativo e
specialistico), sì da far emergere le peculiarità dell’attività svolta.
II. Archivi di Enti Ecclesiastici
-
Archivio Storico
Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, nelle due Sezioni-Sedi:
di Catanzaro e di Squillace, puntando sui faldoni delle Serie classificanti i vari organismi di apostolato laicale (Azione
Cattolica, FUCI, AMCI) con allargamento agli Archivi Centrali Nazionali dei
medesimi organismi, particolarmente dell’AMCI.
Ma vanno
esaminati, altresì, quelli attinenti i vari settori per i quali è stata
richiesta la sua collaborazione nell’ambito di particolari iniziative.
-
In modo particolare si vuole richiamare l’attenzione
sulla documentazione riguardante la POA e
l’ONARMO, sia a livello diocesano sia
a livello nazionale. Di quest’opera benemerita, vero ossigeno per le nostre
popolazioni, ancora sofferenti per l’onda lunga delle povertà e dei bisogni,
seguita ai primi decenni del dopoguerra, l’indagine va tutta impostata con esiti
di sicuro interesse. Partendo dall’organizzazione generale e dalla cura dei
vescovi diocesani, il bene svolto, infatti, va riferito soprattutto dalla
capacità e dall’intelligenza dei collaboratori locali. Se R. Gentile vi abbia
avuto un suo ruolo, è tutto da verificare, ma è campo che non può essere eluso.
-
Dagli Archivi
Confraternali (e affini) andrebbero recuperate le motivazioni per
l’aggregazione e l’attività partecipativa poi svolta.
I Verbali del Consiglio
Pastorale Diocesano e delle Sessioni per il Sinodo potrebbero rivelare altri spunti sulla sensibilità di un
cristiano sempre più maturo nella fede e radicato nella sua Chiesa locale.
III. Archivi di Enti politici e amministrativi
La
riconducibilità porta a due:
-
della Democrazia Cristiana (Catanzaro e Provinciale)
-
dell’Archivio Comunale di Catanzaro.
IV. Pubblicistica
Andrebbe
recuperata tutta e considerata in due
filoni:
a)
medico-scientifico:
con interesse maggiore sulla originalità della produzione, particolarmente
riguardante quella nata sul campo della “In Charitate Christi”, e quella
firmata in collaborazione con nomi prestigiosi (come Gedda) e, se possibile,
sull’eco avuta a livello ampio;
b)
giornalistica: a partire dai periodici fondati (“L’Idea Cristiana”) o cofondati (“Il Popolo d’oggi”). Per
quest’ultimo le carte di Vito G. Galati
ormai depositate nella sede del’Istituto Sturzo di Roma, potrebbero contenere,
eventualmente, notizie non altrimenti disponibili.
Di quanto
pubblicato su “Comunità nuova”: la raccolta completa è già un aspetto acquisito.
La metodologia circa la genesi, l’esame e l’inquadramento nella storia del
giornalismo calabrese, e catanzarese in particolare – per la quale non manca di
contributi approfonditi – stimolerebbero non pochi spunti di confronto.
V. Memorialistica
Molteplici i
contatti avuti da R. Gentile, nel campo professionale e nella comunità
ecclesiale, e con ruoli sempre preminenti. Quanto da lui ricordato in occasioni
varie per eventi particolari, si può desumere soprattutto attraverso i Capp. V,
VI, VII, VIII del Vol. I e dai quali si profilano precisi temi, quali:
-
Raffaele Gentile e l’“In Charitate Christi”
-
Raffaele Gentile e la Chiesa di Catanzaro dal Secondo
conflitto mondiale alle soglie del Terzo Millennio
-
Raffaele Gentile e gli Arcivescovi di Catanzaro mons.
Giovanni Fiorentino, mons. Armando Fares, mons. Antonio Cantisani
-
Raffaele Gentile e mons. Giovanni Apa
-
Raffaele Gentile e il clero catanzarese
-
Raffaele Gentile e il laicato catanzarese
-
Raffaele Gentile e il Pontificio Seminario Regionale “S.
Pio X”
-
Raffaele Gentile e Antonio Lombardi (confronto fecondo).
L’importanza
dell’unificazione di tali temi va ravvisata nell’ampio arco temporale e nelle
relazioni particolari di R. Gentile con ciascuno degli ambiti indicati. Ciò fa
di lui un testimone diretto e di primo piano e, probabilmente, unico per i
collegamenti creatisi in oltre mezzo secolo di lavoro professionale e impegno
apostolico.
VI. Piste aperte
-
Non v’è dubbio – e se ne possono comprendere i motivi,
considerata la natura più personale e intima – che lettere, quaderni, agende, diari
e simili, si configurano come corpo a sé e preziosa filigrana per una
ricostruzione precisa della biografia. Altro settore da esaminare è la sua Biblioteca. In questo caso il “Dimmi che
cosa leggi e ti dirò chi sei” resta un principio valido, non solo per la
qualità e la quantità dei libri, ma anche per l’uso, la preferenza, i campi d’interesse,
ricavabili dall’esame delle “presenze” all’interno di una Biblioteca personale.
Considerazioni conclusive
L’input offerto in questa nota introduttiva
ha mirato allo scopo di unificare in
linee di ricerca e piste di studio
il materiale di cui si disporrà, sempre più e meglio da sistemare e arricchire.
È evidente che
si tratta di lavori possibili da svolgere in équipe e con tempi congrui. Dal
Convegno di quest’anno 2010 si potrebbe indicare come meta il 2014 (decennio della morte) e il 2011 (90° della nascita) l’arco
cronologico entro cui sviluppare la ricerca.
Preliminarmente
e contestualmente perché ciò possa realizzarsi, è la compilazione di Indici e Repertori della documentazione
conservata presso la Famiglia, gli Archivi indicati e le Biblioteche, che faciliti
l’individuazione e la consistenza delle carte riferite a R. Gentile. Se non si
procede per tempo e con tutti i requisiti che l’operazione richiede,
difficilmente sarà possibile agli studiosi di oggi e di domani lavorare per gli
approfondimenti, senza sottovalutare il rischio della dispersione che, alla
lunga, non risparmia patrimoni culturali d’indubbio valore. Specifici “stage” e
collaborazioni istituzionali accademiche (Istituto Teologico Calabro,
Università) potrebbero esserne interessate e coinvolte. Con quanto resta da
fare: c’è lavoro per tanti. E siamo solo agli inizi. Da buone premesse sviluppi
nuovi possono sperarsi ma non tutti immaginarsi poiché inoltrarsi nei solchi
tracciati dallo Spirito e percorsi da orme che fedelmente lo hanno seguito apre
su nuovi luminosi orizzonti.
Il presente
Convegno si offre così come propulsivo e prospettico di approfondimenti nei prossimi
anni 2011-2013 dei tre elementi che hanno caratterizzato la vita di Raffaele
Gentile: l’humanitas (2011), la salus, (2012), la civitas (2013), per
approdare ad una sintesi finale nel 2014.
Note
1. Cfr.
Dizionario Storico del Movimento Cattolici in Italia 1860-1980 (Francesco
Traniello-Giorgio Campanini, Direttori); Marietti, Torino, I/1. e I/2. I fatti e le idee (1981); II. I protagonisti (1982); A-L. III/1. Le figure rappresentative; M-Z. III/2. Le figure rappresentative (1984); Dizionario Storico del Movimento Cattolico,
Francesco Traniello-Giorgio Campanini, Direttori,
Aggiornamento 1980-1995, Marietti 1820,
Genova 1997.
2.
Linee generali per la Calabria. Cfr. F.
Milito, L’impegno dei cattolici
nella Calabria del ‘900, in Cassa di
Risparmio di Calabria e di Lucania – Fondazione “Antonio Guarasci”, La Calabria nel ‘900. Atti del Seminario
svoltosi dal 13 al 24 novembre 2000 presso la sede della Fondazione Guarasci, a cura di Leopoldo Conforti, Fondazione “Antonio Guarasci”, Cosenza 2001,
pp. 255-277.
Mons. Francesco Milito
Docente
di Storia della Chiesa Antica e Archeologia Cristiana
e di Storia della Chiesa in Calabria,
Pontificia
Facoltà
Teologica dell’Italia Meridionale,
Istituto
Teologico “San Pio X” - Catanzaro
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